Come in ogni ambiente, l'immobilismo rappresenta un freno allo sviluppo.
Crediamo che, per offrire un servizio sempre all'altezza delle aspettative, abbiamo la necessità di una formazione continua.
Crediamo anche che, oltre a fornire servizi convenzionali, la nostra missione sia anche quella di fornirne di nuovi, che possano diventare ulteriori servizi di domani.
Al momento, per specificare uno dei nostri impegni, stiamo studiando l'implementazione di tecniche di monitoraggio e rilievo di tipo non distruttivo, per il controllo degli elementi strutturali lignei in opera.
Queste le premesse a cui stiamo lavorando.
Una sezione lignea usata su una struttura tradizionale è soggetta a degradazioni che spesso si sviluppano al suo interno. Questo degrado si manifesta quando la sezione viene attaccata da funghi e muffe, oppure da tarli e termiti. Spesso l'intervento dell'uno facilita lo sviluppo dell'altro, ed i tecnici del settore sanno che un focolaio di larve presente all'interno del legno strutturale, crea un ambiente favorevole per lo sviluppo dei funghi.
L'infestazione si propaga con la velocità propria del coleottero che ha attaccato il legno, basata sul suo ciclo vitale, e interesserà, se non fermata, tutti gli elementi strutturali disponibili: travi della grossa orditura, morali, travetti, tavolato, parquet.
Ad oggi è possibile, con l'intervento di personale specializzato, capire se vi sono infestazioni in corso all'interno dei nostri solai in legno; è anche possibile capire che tipo di insetto si è introdotto nelle nostre strutture, e, con metodi di tipo innovativo, è possibile eliminare l'infestazione completamente.
Tuttavia, anche se eliminata l'infestazione, i danni causati dagli insetti rimangono: la sezione presenta cavità interne, il cui diametro dipende dal tipo di infestante (ad esempio, i cerambicidi, come quello in foto, scavano galleria che arrivano sino a 8mm di diametro), e la cui estensione dipende da quanto a lungo è durata l'infestazione, cioè dal tempo che l'insetto ha avuto a disposizione per espandersi all'interno del legno.
È possibile inoltre valutare puntualmente la resistenza della struttura in opera, mediante uno strumento dedicato, chiamato Penetrometro per legno, il quale fornisce una valutazione qualitativa della resistenza meccanica residua di tessuti legnosi, parzialmente o totalmente degradati, misurando la resistenza alla perforazione incontrata da una sonda metallica dello spessore di 1,5 mm e con una punta a scalpello (larga 3 mm) che, azionata da un motore elettrico a corrente continua, avanza con velocità di traslazione e di rotazione costante.
Questo strumento limita la sua analisi alla sezione indagata, larga 3mm, e consente di conoscere le caratteristiche meccaniche residue di tale sezione.
Ciò che stiamo sviluppando è un ulteriore strumento in grado di rendere visibile lo stato di degrado dell'intera sezione lignea del generico elemento strutturale.
In effetti tale strumento esiste già per indagini non distruttive di alberi vivi, e va opportunamente modificato per potersi applicare al legno strutturale in opera.
Con tale strumento, individuata la sezione più sollecitata, si valuta in prima battuta la presenza di elementi di discontinuità, zone di legno degradato, cavità, zone di minore resistenza strutturale.
In seconda battuta, queste informazioni verranno utilizzate per stabilire le sezioni maggiormente degradate, sulle quali si andrà a effettuare la prova con il penetrometro.
Una volta che si è rilevata la resistenza del legno ai vari stati di degrado, associando un valore di resistenza medio a ciascun colore rappresentato nella sezione, sarà possibile, tra le altre cose, valutare:
Nella sezione DOWNLOAD è possibile scaricare gratuitamente documentazioni ed utilities relative al settore.
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