CONSULENZE PER L'AUTORITÀ GIUDIZIARIA


Espletare consulenze per l'autorità giudiziaria è un compito molto delicato e appassionante. Esso nasce nel momento in cui un Magistrato trasmette la nomina a C.T.U. (Consulente Tecnico di Ufficio). Preliminarmente a tutto, preferisco controllare presso la Cancelleria di non avere motivi di astensione, cioè che non vi siano, tra me e le parti, lavori in essere, interessi comuni, pendenze, e quant'altro indicato nell'Art. 63 c.proc.civ. Una volta verificato ciò, occorre presentarsi in udienza e prestare giuramento, in tale momento verranno posti i quesiti a cui occorrerà rispondere.

A questo punto, ci si deve studiare gli atti di causa, i documenti prodotti, ed analizzare la materia del contendere. Le prime operazioni peritali, che si svolgono solitamente presso il mio studio, hanno lo scopo di verificare se, con un ragionamento di massima, sussistono i requisiti minimi per giungere ad un accordo stragiudiziale tra le parti. Se ne ricorre il caso, redigo l'accordo sulla base di quanto rappresentato dalle parti, e lo invio al Magistrato. Con la ratifica del Magistrato, tale documento assume valore di legge tra le parti, ed il procedimento viene chiuso.

Se non è possibile raggiungere alcun accordo, le successive operazioni peritali, svolte alla presenza delle parti, servono ad esaminare lo stato dei luoghi, e sono la base di partenza per la risposta ai quesiti. Non è infrequente la necessità di doversi rivolgere a specialisti per analisi sui materiali, di dover utilizzare ausiliari per operazioni particolari, o di dover acquisire documenti dagli enti pubblici. In tale fase, l'ausilio dei Tecnici di Parte è molto importante, in quanto serve a facilitare il compito del C.T.U..

Data risposta a tutti i quesiti posti, viene redatto l'elaborato peritale, che viene depositato in Cancelleria, secondo le indicazioni fornite, assieme alla nota spese. In caso fosse necessario, il C.T.U. interverrà in udienza per rappresentare eventuali chiarimenti richiestigli. Nel caso di procedimenti Penali, il Perito dell'Autorità Giudicante partecipa al dibattimento, e viene interrogato sulle risultanze dell'elaborato peritale. In questo momento, il Magistrato fa suo l'elaborato del perito, e con esso le conclusioni a cui egli è giunto, pertanto il dibattimento, se pure è una fase delicata, in quanto si deve rispondere alle domande degli avvocati, è anche la fase conclusiva del lavoro del Perito del Giudice.

Se non ci sono problemi, il magistrato liquida la nota spese, e l'incarico del tecnico si conclude anche dal punto di vista amministrativo.



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